
Il modellismo navale è diffuso in tutto il mondo e coinvolge appassionati di tutte le età. Le sue origini risalgono all’Antico Egitto, infatti, anche recentemente, sono stati scoperti diversi modellini navali all’interno di sarcofagi egizi. Secondo gli studiosi questa era un’usanza molto diffusa nel popolo egiziano, la cui fede affermava che riporre nel sarcofago gli oggetti cari al defunto quando era in vita, potesse in qualche modo facilitarne il passaggio verso l’oltretomba.
Anche durante il Medioevo l’aspetto religioso dei modellini ha continuato ad essere presente, ma è solo con l’epoca moderna che hanno assunto una funzione diversa: dal momento che gli ingegneri e i costruttori molto spesso non disponevano di piani e progetti dettagliati, i modellini fungevano da prototipi per realizzare navi reali destinate poi all’esplorazioni dei mari.
Negli anni successivi i modellini hanno assunto anche un valore affettivo, e venivano donati ai figli di marinai che avevano compiuto impese navali importanti, oppure creati come ricordo dai navigatori stessi con materiali presenti a bordo.
È soltanto intorno al 1920-30 che tutto questo insieme di credenze e significati hanno iniziato a trasformarsi in un vero e proprio hobby e vengono prodotti i primi kit di montaggio fai da te di cui si hanno diverse testimonianze su libri, riviste e giornali del settore.
Oggi il modellismo navale si divide in statico e dinamico: con modellismo statico s’intende la fedele riproduzione in scala di modelli di navi già esistenti, destinati alla sola esposizione; il modellismo dinamico, invece, presuppone la motorizzazione del modellino che è destinato alle gare in acqua.
I modellini navali dinamici raccolgono l’attenzione di tantissimi appassionati nel mondo ed è possibile suddividerli in quattro diverse classi a seconda del motore montato:
- La prima classe comprende i modelli a vela, più dettagliati e ricercati. Sono adatti a persone che già si approcciano da tempo all’arte del modellismo in quanto richiedono un’esperienza maggiore. Sono caratterizzati da una velatura (composta da randa e fiocco) e solitamente hanno tre comandi: il timone, il fiocco e la randa; alcuni modelli più semplici, invece, hanno un servocomando per le due vele e un altro per il timone;
- La seconda classe comprende i modelli a motore endotermico. Adatti a gare di velocità, richiedono una grande capacità per la costruzione e il successivo utilizzo. Sono dotati di un radiocomando per il timone e per regolare la velocità del motore;
- La terza classe è formata dai modellini con motore a turboventola. Si tratta di modelli più grandi con il motore che è in grado di convertire il gas di scarico in energia, necessaria a muovere le eliche. Per muovere il timone si utilizza il servocomando;
- L’ultimo gruppo include i modellini a motore elettrico. Data la velocità ridotta sono adatti anche alle persone alle prime armi. Qui il radiocomando controlla il timone e la velocità.
Come realizzare il modellino di barca a vela
La barca a vela è il mezzo di trasporto più antico, risalente a circa 6000 anni fa. Veniva utilizzata per esplorare, commerciare e dominare le rotte marine. I modellini di una barca a vela possono essere realizzati con diversi materiali: legno, fibre di vetro o plastica.
Per chi desidera approcciarsi a questa attività per la prima volta, in commercio esistono dei kit di montaggio provvisti del materiale e dei disegni tecnici necessari alla costruzione. Appassionati ed esperti, invece, preferiscono produrre da soli i pezzi necessari, come fossero degli artigiani.
Per la realizzazione dei modellini navali bisogna munirsi di alcuni utensili utili alla costruzione, come taglierini, bisturi, seghetti e coltelli, ma anche forbici, pinze, nastri abrasivi e martelli.
Serviranno poi primer, stucco, colla e vernici.
Il primer è la base che si stende sulla superficie prima di mettere il colore. Può essere in spray o in forma liquida e di diverse tonalità;
lo stucco, sotto forma di resina epossidica o in tubetto, permette di uniformare il lavoro migliorando la resa finale;
le colle da utilizzare sono due: quella vinilica, adatta a fissare i dettagli (come sabbia o erba) e la supercolla, a rapida essicazione (per incollare materiali diversi tra loro).
Per quanto riguarda i colori, quelli acrilici, lucidi o opachi, sono i più utilizzati perché si asciugano rapidamente
Il primo passo per la costruzione vera e propria è quello della ricerca e scelta del modello di nave da riprodurre e ancora più importante è la scelta della scala, quelle più usate per i modellini navali sono 1:100 e 1:50 in base alla dimensione: più la scala è bassa, più i dettagli saranno grandi e più facile sarà la realizzazione.
Successivamente si passa alla produzione e al montaggio. Si inizia dallo scafo, la struttura necessaria per il galleggiamento dell’imbarcazione, composto da chiglia e ordinate che vanno a costituire insieme l’ossatura della barca. In seguito, si riveste l’ossatura con delle tavole di legno e stucco, in modo da rendere il modellino più fedele all’originale e più resistente.
Si procede poi alla costruzione dei ponti, della prua, e dei vari elementi di arredo quali reti, corde, alberatura, remi, vela e timone. Con l’aggiunta di questi elementi, il modellino inizierà davvero a prendere forma!
L’ultima fase riguarda la creazione della cabina, che andrà posizionata sopra lo scafo. Ogni pezzo assemblato viene verniciato e stuccato secondo le caratteristiche del modello per ottenere un risultato finale più vicino alle aspettative. La costruzione di un modellino non è semplice. Richiede passione, pazienza e continua ricerca!
Dalle stoffe alle colorazioni per le vele
La vela, disposta sul pennone, è fondamentale per il movimento della barca, ma è anche l’elemento che caratterizza questa topologia di imbarcazione rispetto a tutte le altre. Esistono quattro tipi di vele con caratteristiche differenti: quadra, aurica, latina e bermudiana:
- La vela quadra prende il nome in base al pennone di ogni nave. Si tratta di una vela quadrata adatta a grandi velieri che danno alla barca una buona spinta in avanti;
- La vela aurica ha una forma trapezoidale, è fissata al pennone dal picco (parte superiore) e dalla boma (parte inferiore);
- La vela latina è la classica vela triangolare, quella più diffusa e conosciuta. Viene issata sull’albero grazie ad un’asta, chiamata antenna;
- La vela bermudiana è a forma di triangolo e si trova a poppa, in cima all’albero. È ancorata tramite la boma e l’angolo superiore. Fanno parte di questa tipologia di vele il fiocco e la randa. Queste ultime possiedono buone capacità di risalire il vento senza l’impiego dei remi.
Le vele meritano un’attenzione particolare nella costruzione del modellino della nave. Una vela invecchiata perfettamente, ad esempio, renderà più realistica la costruzione.
A tal fine, i materiali più adatti alla sua creazione sono il cotone e il lino, facilmente colorabili utilizzando the (rosso o nero), orzo solubile o caffè. Per la colorazione, il consiglio è quello di diluire i coloranti in un litro di acqua e immergere la stoffa che andrà a creare la vela per un massimo di 30 minuti.
La tipologia, la qualità e i tempi di infusione variano a seconda della tonalità che si vuole ottenere.
L’ultimo passaggio è quello di si lasciare asciugare all’aria i tessuti e procedere con le cuciture necessarie. Oltre a donare il colore desiderato, i coloranti contribuiscono anche a dare la forma più consona alla vela, infatti, una volta asciutti mantengono la posizione da noi scelta.
Nel caso in cui, invece, la vela originale presenti una colorazione specifica, ad esempio rossa, è consigliabile utilizzare i colori specifici per la stoffa che poi andranno sfumati con polveri da trucco femminili.
- Navimodellismo
- 28 Gennaio 2021