
I carri armati e, più in generale, i veicoli militari sono senza dubbio tra i soggetti più amati dagli appassionati di modellismo, grazie anche alla complessità del loro assemblaggio e alla vasta quantità di modelli disponibili. Sebbene, infatti, se ne possano far risalire le origini fino alla genialità di Leonardo da Vinci, la storia vera e propria del carro armato ha inizio più di un secolo fa: il Mark I inglese fece la sua comparsa nel 1916, con lo scopo di superare le trincee tedesche lungo la Somme.
Da allora, lo sviluppo dei mezzi corazzati divenne centrale per gli Stati Maggiori delle principali potenze mondiali, che arrivarono a produrre veicoli anche molto diversi tra loro per caratteristiche, finalità e raffinatezza tecnica. Il loro impiego fu fondamentale per tutto il corso della II Guerra Mondiale, che vide in particolare contrapporsi i carri tedeschi, più pesanti e sofisticati, a quelli Alleati, più semplici ma anche più efficaci ed economici; basti pensare al celebre T-34 sovietico. Dopo questa fase di massimo progresso, i carri armati hanno continuato ad essere adattati alle nuove esigenze della Guerra Fredda e dei conflitti contemporanei.
Gli appassionati di storia recente e di modellismo avranno, quindi, l’imbarazzo della scelta! Ma da dove cominciare per cimentarsi nella realizzazione di modelli in scala di questi temibili quanto affascinanti veicoli?
Come realizzare i modellini in scala
Per prima cosa, per costruire un modellino di carro armato bisognerà armarsi di una buona dose di pazienza e tempo libero: che si desideri ampliare la nostra collezione o realizzare un oggetto da esposizione che tutti possano ammirare, infatti, il segreto di un buon risultato sta nell’attenzione e nella cura dei dettagli.
A meno di non essere modellisti esperti e si preferisca costruire il nostro modellino pezzo dopo pezzo, la nostra scelta dovrà orientarsi su un kit preconfezionato. Da anni la scala 1:35 si è affermata come standard, ma sono diffusi anche i modelli in scala 1:72. Normalmente, i pezzi saranno in plastica – talvolta in resina – e la scatola sarà corredata di istruzioni e decal.
Dotiamoci di un piano di lavoro comodo e di un’illuminazione che non rischi di affaticare gli occhi. Gli strumenti essenziali del modellismo sono tanti anche se si è alle prime armi: tra questi, ricordiamo le tronchesine e un cutter, per staccare con precisione i pezzi dai loro supporti (anche detti sprue); la colla (cianoacrilica per un’asciugatura più rapida); lo stucco (per riempire eventuali fessure); lime e carta vetrata; vernici, diluenti e pennelli di qualità.
Quando l’attrezzatura è pronta, dedichiamo un po’ di tempo allo studio delle istruzioni, soprattutto delle sequenze più complicate: eviteremo così di fare confusione e commettere errori di cui potremmo pentirci in fase di montaggio. Una buona procedura sarebbe anche effettuare un primo montaggio a secco per avere ben chiaro quale dovrebbe essere il risultato finale.
E finalmente, concluse queste fasi preliminari, arriva il bello: mettere mano ai pezzi! Si inizia dal limare i punti di attaccatura dei pezzi per eliminare eventuali parti degli sprue, per poi lisciarne la superficie e procedere ad immergerli in acqua tiepida e sapone.
Questo passaggio è fondamentale per scongiurare la presenza di residui che possano compromettere la fase successiva della verniciatura che, a seconda del kit, potrà avvenire prima o dopo l’assemblaggio.
Con i carri armati, in genere ci si dedica prima alla costruzione del treno di rotolamento, poi dello scafo, e infine della torretta. Ricordiamo, quando si usa la colla, di dosare la quantità necessaria con uno stuzzicadenti.
Come migliorarli
Con un po’ d’esperienza, seguire con precisione questi pochi ma minuziosi passaggi permetterà di ottenere riproduzioni soddisfacenti, ma è possibile far fare il salto di qualità ai nostri modellini da scatola grazie a qualche astuta accortezza.
Può capitare, ad esempio, che alcune parti si rivelino eccessivamente sottili e che sia quindi necessario aggiungere della plastica di rinforzo; nei carri armati, ciò avviene in particolare con gli scafi. Rifinirli accuratamente con lime e stucchi richiede grande dedizione, ma si tratta di un passaggio determinante per la buona riuscita della nostra opera. Altrettanta cura va riservata all’allineamento dei pezzi: l’asciugatura di cannoni, marmitte e parti simili, dalla forma stretta e allungata, deve essere tenuta sotto controllo in modo che non risultino storti.
Un dettaglio capace di restituire grande realismo al nostro modello è dato dalle sospensioni e dai cingoli del carro armato: montare questi ultimi solo alla fine dell’assemblaggio del treno di rotolamento garantisce che non si creino tensioni che potrebbero rendere instabile la struttura. Grande importanza è rivestita dall’applicazione delle decal e dalla verniciatura, che potrà essere perfezionata anche grazie ad una documentazione accurata in modo da ricordare l’usura e i materiali del mezzo originale.
Ci resta solo da dire che, con un po’ di fantasia, non c’è limite ai miglioramenti che possiamo apportare per rendere perfetto il nostro carro armato!
- Modellismo statico
- 15 Gennaio 2021