
Il motorsport si dà al virtuale su scala mondiale. Tutte le categorie principali, Formula 1 in testa, hanno dapprima visto il completo blocco dei campionati su pista e su strada a causa del Coronavirus, poi hanno cercato di cavalcare l’onda del virtuale per mettere a freno la sete degli appassionati e, perché no, provare ad attirare il target dei giovanissimi.
Se l’approccio della Formula 1 è stato timido, negli USA la categoria NASCAR ha fatto le cose in grande, forte di una piattaforma già sviluppata e che da anni – sponsorizzata da Coca-Cola – si propone con moltissimo seguito: la gara virtuale ha sostituito in tutto e per tutto quella reale, coinvolgendo piloti e ingegneri, non solo nella competizione, ma anche nei comunicati stampa, nelle interviste, nella comunicazione con tanto di piano di sponsorizzazioni per l’evento. La sfida al computer è stata trasmessa in diretta ed in esclusiva sul network Fox, senza dirette web e con tanto di telecronaca ufficiale.
La piattaforma scelta è un riferimento nel mondo della simulazione, iRacing, che oltre a garantire un realismo anche ingegneristico di alto livello, è di proprietà di John Henry, co-proprietario di un team NASCAR e del Liverpool Calcio. Buona parte dei piloti titolari ha fatto parte dello schieramento virtuale, e il debutto ha visto quasi un milione di spettatori, affermandosi come l’appuntamento sportivo a stelle e strisce più visto del week-end. Si diceva della Formula 1, protagonista di un approccio decisamente più blando.
Il 22 marzo è stata una data storica, perché sono scesi in pista… dal simulatore di casa propria, i piloti titolari Lando Norris (McLaren) e Nicolas Latifi (Williams), affiancati dai tester ufficiali Zhou (Renault) e Gutierrez (Mercedes) e da ex piloti di F1 come Hulkenberg, Vandoorne e Herbert, impegnati assieme ad altre guest star in un mini-Gp virtuale del Bahrain, per la cronaca vinto da Zhou su Renault. La Ferrari ha inizialmente schierato i giovani piloti ‘Academy’ Robert Schwartzman e Dino Bregovic, mentre, per il secondo appuntamento, ha fatto scendere in pista Charles Leclerc, che sul circuito di Melbourne ha sbaragliato gli avversari, come nel 2019 ha fatto ‘realmente’ a Monza e a Spa.
Due gare divertenti spinte però con poca convinzione da parte dei promotori, con la visibilità limitata ai social network, pochi comunicati stampa e, soprattutto, una scelta tecnica poco professionale: le gare si sono svolte utilizzando una piattaforma per console con impostazioni poco simulative, aiuti di guida e set-up uguali per tutti. Scelta che non ha attirato piloti come Max Verstappen, notoriamente un grande eSports gamer. Ma con il mondo reale che rallenta davanti al Covid-19, e i motori costretti a rimanere spenti ancora per mesi, lo sfogo delle competizioni virtuali potrebbe diventare qualcosa di più importante di un riempitivo, anche per una regina dello sport planetario come la Formula 1. Staremo a vedere.