
Nel panorama internazionale del modellismo, l’automodellismo è sicuramente una delle realtà più apprezzate e diffuse al mondo. In questo campo sono comprese tutte quelle riproduzioni in scala di autoveicoli o automezzi su quattro ruote che è possibile trovare in strada. Rientrano, quindi, nell’automodellismo anche gli autobus o i camion.
Che si tratti di automodellismo statico, oppure dinamico, questa attività si è sviluppata velocemente negli anni. Le tecniche costruttive, le soluzioni innovative e l’evoluzione tecnologica sono solo alcuni dei fattori che hanno determinato questo processo di sviluppo. Ma a crescere è stato soprattutto il numero degli appassionati di automodellismo. Questi ultimi hanno fatto di questo interesse, di questo hobby, una vera e propria arte, frutto di passione e lavoro costante.
Automodellismo, dalla passione alla competizione
Non è semplice ripercorrere la storia dell’automodellismo. Sicuramente è possibile affermare che i primi modellini in scala degli autoveicoli siano nati con l’uscita dei primi autoveicoli stessi all’inizio del 1900. Si tratta ovviamente di modellini statici, realizzati in plastica e resina.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale iniziano a diffondersi i primi kit di montaggio fai da te, realizzati principalmente in legno. Ma è soltanto alla fine degli anni ’60 che compaiono i primi automodelli dinamici. Nel 1967, infatti, il costruttore bolognese Stefani presenta il primo modellino d’auto radiocomandato di cui si hanno notizie certe e inconfutabili.
Ma è soltanto a partire dagli anni ’80 che l’automodellismo diventa una passione sempre più diffusa. Con la crescita degli appassionati e lo sviluppo di modelli sempre più potenti ed evoluti, dal collezionismo si passa all’organizzazione delle prime competizioni, che vedono come principali protagonisti i modellini elettrici RC in scala 1:5 o 1:18, ma anche varianti più piccole come la 1:24 o la 1:28.
Le gare con i modellini
Proprio come avviene nelle normali competizioni Rally o nei circuiti della Formula 1, allo stesso modo un automodellino da competizione deve essere preparato facendo attenzione ad ogni singolo processo di assemblaggio delle componenti.
Se è vero che nelle gare vince il migliore, ecco che gli appassionati sono motivati a investire sempre più tempo e risorse nello studio e nella realizzazione di soluzioni personalizzate che conferiscano al proprio modellino delle caratteristiche uniche, tali per cui possano vincere una gara dando filo da torcere a tutti gli altri avversari.
Nella preparazione ad una gara, le valutazioni da fare sono davvero tante. Bisogna individuare la tipologia di motore più adatto: più potente o più veloce? Quali pneumatici si adattano meglio alle caratteristiche della pista? Che tipologia di carrozzeria è meglio scegleire?
Bisogna poi scegliere e montare i vari organi meccanici quali bracci di sterzo, leveraggi, mozzi con eccentrici per le ruote, ammortizzatori e barre antirollio: tutto questo risulta veramente impegnativo! L’adrenalina e la gioia per la vittoria ripagano però tutti questi sforzi.
Oggi, nelle competizioni di più alto livello, le scale di modelli più diffuse sono quelle 1:10 e 1:8, e alcune delle categorie principali sono:
- Buggy 1:8
- Truggy 1:8
- Short Course (4WD, 2S)
- Buggy 1:10
Costruire una pista per automodelli
Se la costruzione e la personalizzazione di un automodellino richiedono diverso tempo e impegno, realizzare una pista è sicuramente ancora più complesso. I modelli in scala sono indubbiamente dei piccoli gioielli di ingegno e meccanica, ma il loro vero fascino è possibile coglierlo soltanto vedendoli correre in pista nelle competizioni di tutto il mondo.
Ecco perché sempre più appassionati hanno deciso di cimentarsi anche nella costruzione di una pista per automodelli fai da te. La tipologia di pista più amata, soprattutto a livello amatoriale, è quella off-road, che meglio si presta alla creazione delle più complesse dinamiche di gara che si possano immaginare.
Per realizzare una pista per automodelli bisogna però seguire alcune indicazioni e, vista l’entità dell’opera, è doveroso rispettare anche tutte le normative vigenti che regolano la costruzione di impianti e strutture sul territorio del comune in oggetto.
Innanzitutto la pista deve trovarsi in una zona ben distante dal centro abitato, ma che non sia, al contempo, troppo difficile da raggiungere dalla rete elettrica, fognaria e idrica.
La dimensione ideale dovrebbe essere pari ad almeno 1000mq, con un tracciato che sia lungo minimo 300m e largo tra i 4m e i 6m. Il terreno deve garantire un adeguato drenaggio delle acque piovane e deve essere dotato di una recinzione protettiva lungo tutto il percorso della pista.
Oltre alla pista vera e propria è necessario realizzare anche il cosiddetto “palco di pilotaggio”, una struttura che si sviluppa soprattutto in altezza per consentire una visuale completa di tutto il percorso di gara.
Se si vuole aprire al pubblico la propria pista sarà poi obbligatorio costruire degli spalti o dei percorsi a norma di legge in cui poter collocare gli ospiti, realizzare i servizi igienici e adeguarsi a tutte le norme di sicurezza.
In conclusione, la costruzione di una pista per automodelli non è certamente semplice. I tempi, i costi e gli adempimenti sono importanti, ma per coloro che hanno una grande passione per le competizioni dei modellini in scala il divertimento e l’entusiasmo saranno sicuramente la migliore soddisfazione a questo sacrificio.
- Automodellismo, News
- 30 Novembre 2020